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Milano fashion week: “Hey in posa, c’è Scott. Quel coso di Sartorialist”

Settembre 26, 2012 • Diary • 7


Sfilata di Laura Biagiotti. Piccolo teatro di Milano, un bijou di modernità e tradizione che racchiude un palco simile a quello circense. Arrivo 15 minuti prima dell’orario previsto ed indicato nell’invito. Nell’attesa aspetto dietro i fotografi, pronti a cogliere i dettagli di una sfilata che, credetemi, lascia senza respiro. E mi vedo due civette piazzarsi proprio alle mie spalle. Mi ero accorta della loro presenza per le risatine e i discorsi da fashion week: “Com’é il top? Dimmi é ok? E la gonna? Très chic vero? Occhio perché se Scott, si quello, insomma Sartorialist, é dalle nostre parti, noi subito in posa“. Peccato che per come erano conciate, sarebbe stato meglio David LaChapelle invece di Schuman. Piú che alla moda, erano infatti pronte a sfidare e dare battaglia a Lady Gaga con tanto di frustini in pelle e tubini in latex. In confronto a queste very glamour girl, io ero piuttosto anonima con i miei bikers con le borchie, il mio corpetto nero e la mia gonna cipria con rouches. Comoda. Leggiadra. Ma senza tanto eccesso inutile.

Lasciati in disparte i discorsi da icon, mi sono soffermata sui volti delle persone, che attendevano con me l’ingresso in teatro, e sui loro abiti. Sono così rimasta incantata. L’essenza dell’eleganza era magicamente espressa da donne che la incarnavano alla perfezione. Un tailleur oro meraviglioso, scarpe anni ’20 dal gusto Charleston, le rifiniture di una borsa dalle linee definite e dai colori accesi, con il giallo pronto ad illuminare ogni abbinamento. E poi il pizzo, tanto ma mai troppo ed in eccesso. Ed accanto a queste donne, loro. Le fashion victim che per una foto su Vogue o Cosmopolitan potrebbero regalare la loro Barbie lasciata sul comodino. Ed intendete è un sacrificio enorme visto che rappresenta tutto il loro mondo. Oltre ad essere la loro migliore amica, quella bambola infatti incarna il sogno, l’aspirazione di un’esistenza fatta di lustrini e paillettes. L’atmosfera onirica così viene rotta da abbinamenti che insomma anche la signora Adams, in confronto, é una romantic chic. E al fatidico “Posso farle una foto?“, si esaltano manco avessero vinto il titolo di Miss maglietta bagnata o Miss universo del trash. ”Oh mio Dio, ha visto Lú?, mi hanno immortalata. Cioé 3 metri sopra il cielo. Troppo happy. Però devo dirgli i brand che ho indosso. Non vorrei che scrivesse sulla didascalia che é di Bershka quando é di Chanel. Perché é, lo sottollineo, di Chanel…Hey tu, coso, fermati! E’un ordine!”. E se ne va correndo poco prima della sfilata. Una bambola perfetta che forse ha ben poco compreso che l’emozione sta in passerella. Sta in quell’abito che si vedrà da lì a poco e diventerà il sogno di ogni donna. Sta nell’ispirazione della femminilità che viene interpretata dalla visione edonistica di un designer. E credo che poche di queste spettatrici si siano accorte del press release che Laura Biagiotti aveva deciso di lasciare su ogni posto a sedere.

Alle 12.20 si entra nel teatro. L’atmosfera è talmente suggestiva che credo non la dimenticherò facilmente. Mi siedo. E mentre in molti andavano a caccia di vip e di starlette per immortalarli in qualche scatto, tanto che il palco sembrava il buffet di un matrimonio, io me ne stavo seduta in quarta fila a leggere che il mood per la collezione della stilista é dato dall’armonia di silhouettes spazialiste, di sensualità osata e di dettagli seduttivi. E gli abiti diventano così essenziali per poter trascendere la realtà o rimanervi saldamente ancorata“. E direi che in alcuni casi é senz’altro meglio la seconda. Laura Biagiotti, con una sfilata fatta di essenza e di colori, è riuscita ad imprimere nelle sue creazioni uno degli infiniti volti della femminilità.Ma questa è un’altra storia che vi racconterò nei prossimi giorni.

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Martina Cancellotti

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7 Commenti

  • Reply Sabrina T. Settembre 26, 2012 at 10:00 am

    che dire…dopo varie fashion week non potrei essere più d’accordo..vestirsi secondo un proprio gusto particolare prescinde dal conciarsi appositamente per farsi fotografare alla fashion week, ed è esattamente questo che non sopporto più durante la settimana, alle sfilate come al circo? dimenticare la magia della collezione per ricordarsi di essere eccentriche ad hoc anche controvoglia è davvero un peccato. concordo su tutto, ma proprio tutto ciò che hai scritto

    Patchwork à Porter

  • Reply Vanessa Guidolin Settembre 26, 2012 at 10:25 am

    Ho adorato come hai scritto questo post!
    Buona giornata cara

    Tacchi e calzini: sì o no?

  • Reply M.art sharingideas Settembre 26, 2012 at 10:57 am

    Bellissime queste immagini, hai fatto davvero una bellissima selezione e il modo in cui scrivi è davvero affascinante

    ps, ho un nuovo post sul mio blog 🙂

    http://martsharingideas.blogspot.it/2012/09/flowered-pants.html

  • Reply Antonella Pesole Settembre 26, 2012 at 12:20 pm

    Cara Marty come al solito mi fai divertire !! Vieni a trovarmi qualche volta mi farebbe davvero piacere baci anto
    antonella -pesole .blogspot.com

  • Reply The Look Lover Settembre 26, 2012 at 5:06 pm

    Ciao! Se ti va passa da me e partecipa al mio primo giveaway, in palio un paio di orecchini ed un ombretto Givenchy! In bocca al lupo,bacio! Paolo

  • Reply Non si dice piacere - La moda passa, lo stile resta Settembre 27, 2012 at 10:49 am

    sempre bello leggerti..

    http://nonsidicepiacere.blogspot.it/

  • Reply Male Settembre 27, 2012 at 12:48 pm

    Amazing!!!
    http://ponerleonda.blogspot.com.ar/

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